In UE circa 300.000 morti a causa dell’inquinamento, secondo l’AEA
Sono circa 300.000 le persone morte prematuramente nell’Unione europea nel 2021 a causa dell’inquinamento da particolato. Morti forse evitabili (NdR).
Si sarebbe infatti, potuto evitare almeno il 58% di questi decessi, ossia 150.000 persone, se tutti gli Stati membri dell’Unione avessero raggiunto il nuovo livello orientativo di 5 µg/m3 consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Lo scrive sul suo sito l’Agenzia europea dell’ambiente, organismo della Ue.
Le malattie cardiovascolari e l’ictus sono le cause più comuni di decesso prematuro attribuibili all’inquinamento atmosferico, seguite da malattie polmonari e cancro ai polmoni.
La qualità dell’aria in Europa è migliorata dal 2021 rispetto al 2019, “ probabilmente causa pandemia e i vari lockdown” ( NdR) il che ha comportato anche un minor impatto negativo sulla salute. Il calo dell’inquinamento segue una tendenza a lungo termine, guidata da politiche volte a ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria.
Nel quadro del Green Deal europeo, il piano d’azione dell’Ue per l’inquinamento zero stabilisce l’obiettivo di ridurre il numero di decessi prematuri a causa del particolato fine di più del 55 % entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005. Secondo l’analisi dell’Aea, l’Ue è attualmente sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo, dal momento che il numero di tali decessi è diminuito di circa un terzo dal 2005 al 2021.
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